Nel documento di investitura dei Pusterla si parla di un "Castelletum", cioè di un castello difeso da un fossato. Al suo interno sorgeva una torre, quella esistente tuttora, simbolo prestigioso della nostra città.
Il monumento è stato sottoposto, in tempi diversi, a isolamento dagli edifici che gli stavano a ridosso (il palazzo feudale fu demolito nel 1846) o molto vicini e, in più riprese (ad opera del Comune e della Pro Loco), a restauri alla muratura esterna e nella parte interna con la ricostruzione della scala di accesso. La stessa corona merlata, un tempo coperta da un tetto, è stata ripristinata nelle bellissime linee originarie.
Alla massa compatta dei due blocchi sovrapposti dell'imponente monumento nulla tolgono "né le poche aperture, né la conformazione a scarpa del basamento. Il forte spessore dei muri (ca. m. 6 alla base e 2 alla sommità, formati da cortine di muratura piena con intercapedine colma di materiale da riempimento) si sente dall'esterno del lato sud-est attraverso le quattro aperture, di cui la sola feritoia in basso sembra originaria.
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Unica interruzione alla superficie muraria, che si alza (esclusa la parte a scarpa) con netti tagli verticali fino al coronamento merlato, è la cordonatura in conci arrotondati che corre orizzontale a metà della base; mentre il passaggio con forte risega fra i due blocchi è raccordato da brevi falde di tetto. Nessuna apertura vi è sul lato prospettante la piazza, quasi a formare baluardo impenetrabile alla cittadella, mentre su quello nord-est del basamento si trova la porta d'accesso... attraverso una scala esterna.
L'interno della costruzione si presenta piuttosto interessante: dal piano d'ingresso si scende per ripida scala in un vano coperto da volta a botte; l'ambiente è oscuro in quanto poca è la luce che penetra dall'unica feritoia; forse in origine formava uno spazio unico con la parte sottostante, completamente buia, a cui si accede attraverso una botola. Collegati da una scala d'angolo si susseguono gli altri vani, di cui due ricavati certo in un secondo tempo, probabilmente quando nel XVI sec. la torre fu trasformata in carcere. Infatti, che la scala interna sia dovuta a un intervento posteriore alla prima costruzione della torre, appare chiaro in quanto essa si inserisce interrompendo la continuità delle volte sia al piano rialzato sia al terzo, dove un'interessante copertura a cupola è formata da mattoni disposti in file concentriche. Al primo e secondo piano invece le volte sono a crociera e a botte, non tagliate dal vano della scala, ma impostate da un lato sul muro di sostegno della scala e dall'altro su parte del perimetro della torre.
I vani ricavati nello spessore dei muri in corrispondenza delle aperture richiamano le sale dei castelli. Da queste finestre e dalla copertura a terrazzo si spazia tutto intorno; particolarmente suggestiva è la visione a nord e a est dei tetti compatti e della parte vecchia di Casalpusterlengo che '... dal Rione contrada di S.Rocco fino al portone di S.Bernardino per via di Pozzolo, Rivadersa, Spino, S.Salvario ...' gravita intorno al castello". (1)
L'immagine della torre è lo stemma civico di Casalpusterlengo, la cui utilizzazione è stata autorizzata il 28 ottobre 1929 dall'allora capo del Governo Benito Mussolini. Nella comunicazione inviata al Podestà si diceva che il nostro Comune aveva "la facoltà di far uso dello stemma civico ... [che su fondo] argento [rappresenta la] torre merlata ad un piano, di rosso, murata di nero, mostrante il lato sinistro, posta su pianura erbosa erbosa di verde. Lo scudo [è] fregiato della corona del Comune".
Ora la torre è sede della Pro Loco e punto di riferimento per manifestazioni artistiche e culturali.
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(1) Lucia Gremmo in: Studi e ricerche nel territorio della Provincia di Milano, I monumenti, Ediz. La Rete Milano, 1967 |
Bibliografia:
Franco Franchini, Casalpusterlengo da borgo a città, Editrice "IL PROGETTO" Casalpusterlengo
Vista e sezioni della torre (Archivio Com. Casalpusterlengo)
Cronologia dei vari interventi di isolamento, di conservazione e di restauro della Torre Pusterla:
1931 Eliminazione della copertura sopra i merli
1936 Abbattimento dello stabile del Consorzio Agrario Cooperativo che copriva la parte bassa della Torre prospiciente la Piazza del Popolo
1938 Restauri interni
1939 Restauri interni
1950 Demolizione dell'edificio che, appoggiando al magazzino, terminava contro la Torre. Demolizione della scala esterna completamente in rovina.
1960 Restauri esterni.
1968 Restauri interni e ricostruzione della scala esterna.
Com'era la Torre Pusterla alla fine del secolo XVIII:
Particolare di una stampa che raffigura le truppe napoleoniche di passaggio da Casalpusterlengo nel 1796 (Civica raccolta di stampe Bertarelli, Milano)